Collaborazione a progetto co. co. pro.
Hai sottoscritto un contratto a progetto che in realtà maschera un rapporto di lavoro dipendente?
Sei obbligato a rispettare le direttive del datore di lavoro o a rispettare orari da lui stabiliti?
Ottieni il disconoscimento e la trasformazione del Co.pro. in rapporto di lavoro subordinato e il rimborso delle differenze retributive!
Ormai sempre più spesso, soprattutto ai giovani, viene proposto di sottoscrivere contratti di lavoro coordinato a progetto.
Tali contratti sono molto vantaggiosi per il datore di lavoro, che versa una cifra ridotta per i contributi e garantisce il minimo delle tutele rispetto a quelle previste per i lavoratori subordinati dipendenti(ferie, malattia,ecc.).
Tuttavia la legge è molto severa nell’indicare analiticamente i presupposti che devono sussistere affinchè il contratto a progetto possa ritenersi valido.
Gli elementi caratterizzanti del rapporto di lavoro a progetto sono:
- l’indicazione del progetto o programma o fasi di esso;
- l’autonomia del collaboratore in funzione del risultato;
- l’irrilevanza del tempo impiegato per l’esecuzione della prestazione, assenza di un orario di lavoro prestabilito;
- l’assenza di un vincolo di subordinazione.
Pertanto la legge punisce i datori di lavoro che utilizzano le collaborazioni al fine di mascherare quello che è un vero e proprio contratto di lavoro dipendente, prevedendo, in tali casi, la trasformazione automatica del co. co. pro in contratto di lavoro subordinato qualora venga disatteso anche solo 1 degli elementi caratterizzanti del rapporto stesso, così come sopra descritti.
Prevede altresì il risarcimento dovuto per differenza retributive minore contribuzione.

